Padula, Convento di San Francesco – “I su_bburc: i sepolcri”.
Sepolcri? Ma Gesù non è ancora morto!
Gli altari che vengono preparati il Giovedì Santo sono comunemente, ma erroneamente, chiamati “sepolcri”. La loro definizione corretta è un’altra: si tratta degli altari della reposizione, ovvero i luoghi in cui viene riposta e custodita l’Eucaristia al termine della Messa vespertina del Giovedì Santo, la Messa in Coena Domini.
La liturgia cattolica prevede che l’altare della reposizione non coincida con l’altare su cui abitualmente è custodito il Santissimo Sacramento. È inoltre tradizione che questo altare venga ornato in modo solenne, con composizioni floreali e altri simboli. Resta allestito fino al termine del Venerdì Santo.
Tra la tarda serata del Giovedì e la mattina del Venerdì, in molte parrocchie, oratori, cappelle e chiese, gli altari della reposizione vengono preparati con devozione. Abbiamo così la possibilità di ammirare il frutto della spontaneità e della fede popolare, che ancora anima il nostro paese.
E ricordiamolo: non è un sepolcro dove viene deposto un morto, ma il luogo in cui è custodito il Signore della Vita, Colui che con il suo esempio e il suo sacrificio ci ha insegnato ad amare “fino in fondo”.
Buon Triduo Santo a tutti e buona preghiera.
Credits: Testo a cura di Padre Antonio Basso
Piantine di germoglio: Fra Marco della Rocca e Rosa Priore
Non è mancata anche la preziosa collaborazione di Tonino D’Acunti, a cui va un sentito ringraziamento, insieme a tutti coloro che, con dedizione e amore, hanno contribuito a realizzare tanta bellezza.
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