Ambientato al piano terra di una casa del 1700 nel centro storico di Padula, il Museo del Cognome è unico al mondo nel suo genere. Di stampo prevalentemente didattico, prevede, al suo interno, un percorso appositamente creato per aiutare il visitatore a muovere i primi passi nella ricerca genealogica. E’ diviso in tre sezioni; la prima sezione riguarda “Il cognome e la ricerca genealogica”, è improntata sulla storia del cognome, il cognome nel mondo e di come muovere i primi passi per poter affrontare una ricerca genealogica e ricostruire il proprio albero. Dai documenti affissi alle pareti, come atti di nascita, morte, matrimoni, liste di leve, censimenti e atti notarili, viene fuori quella che è la storia di ognuno di noi. La seconda sezione è una panoramica sull’emigrazione italiana nel mondo. Il visitatore si ritroverà affacciato, attraverso le liste d’imbarco, alla balaustra di una nave dell’800 come realmente successo all’antenato, che noi definiamo lo “Zio d’America”. Con un po’ di attenzione e con un minimo di conoscenza della lingua inglese il visitatore potrà affrontare la grafia degli addetti alla trascrizione delle richieste di passaporti, naturalizzazioni, iscrizioni alla prima e seconda guerra mondiale. I documenti più belli sono i censimenti che ci danno uno spaccato di vita italiana nell’America di inizio ‘900. In una piccola stanzetta adiacente, vi è una bella mostra di foto e documenti antichi per la maggior parte donati da discendenti di italiani all’esteroLa terza sezione, inaugurata all’inizio del 2014, vede in mostra documenti di alberi genealogici di personaggi illustri. Ci sono l’atto di nascita di San Giuseppe Moscati e di Benito Mussolini, troviamo la nascita di Luigi Pirandelli (il famoso scrittore italiano a cui alla nascita fu erroneamente sbagliato il cognome e venne corretto solo dopo 30 anni). Alberi genealogici di attori e cantanti come De Niro e Sinatra di origine italiana. La particolarità, poi, di Silvester Stallone che porta lo stesso nome Silvestro riferito a un antenato nato a Palo del Colle (Bari) nella prima metà del 1700.